Macroprotodon cucullatus

SERPENTI ITALIANI
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Macroprotodon cucullatus (GEOFFROY DE ST-HILAIRE 1827)

Nome Comune :
Colubro dal Cappuccio

Sub Ordine : Serpenti – Famiglia : Clubridi

Sottospecie :
Macroprotodon cucullatus brevis (GÜNTHER 1862)
Macroprotodon cucullatus cucullatus
Macroprotodon cucullatus mauritanicus
Macroprotodon cucullatus ibericus
Sinonimi :
Coluber cucullatus GEOFFROY DE ST-HILAIRE 1827
Macroprotodon mauritanicus GUICHENOT 1850
Lycognathus cucullatus DUMÉRIL et al. 1854
Macroprotodon cucullatus BOULENGER 1891
Macroprotodon cucullatus brevis (GÜNTHER 1862)
Coronella brevis GÜNTHER 1862
Macroprotodon maroccanus PETERS 1882
CARATTERISTICHE
Il colubro dal cappiccio rappresenta forse il piu’ piccolo serpente europeo, superando raramente i 45cm di lunghezza,e giungendo eccezionalmente a 65cm. E’ un serpente slanciato, agile e longilineo, con testa piccola ma ben definita dal resto del tronco. Il capo risulta appiattito, e presenta occhi piccoli, con pupilla di forma ovale, situati in posizione avanzata rispetto ad altri colubridi. La pelle si presenta abbastanza liscia al tatto, e infatti le squame non presentano rilevante carenatura. Si contano 19-25 file di squame a meta’ tronco, sebbene alcune popolazioni del nord’Africa queste si contino in 23-25. La colorazione di fondo del dorso e’ abbastanza sobria, e comprende toni che vanno dal bruno fulvo al grigio. Talvolta è presente un disegno a macchie o a barre sul dorso. In gran parte dei soggetti si riscontra il tipico collare nero che interessa la nuca e la parte superiore del capo.Una striscia di colore scuro, su ogni lato del muso, congiunge le narici all’occhio, e termina all’incavo della mascella. Le regioni ventrali possono essere giallastre o rosate, con o senza strisce e macchie nere, che in taluni soggetti appaiono molto marcate.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA ED HABITAT
L’areale di distribuzione di questa specie comprende gran parte della Penisola Iberica meridionale, l’arcipelago delle Baleari, e gran parte del Nordafrica, sino al Medio Oriente. Fa parte dell’erpetofauna Italica in quanto endemico dell’isola di Lampedusa, per quanto riguarda il nostro paese. E’ una specie di pianura, e raramente lo si incontra sui rilievi. Come la gran parte dei colubridi ama ambienti ricchi di anfratti, quali pietraie, distese rocciose, zone a macchia mediterranea, siepi, boschi e muretti a secco.
ALIMENTAZIONE, COMPORTAMENTO, RIPRODUZIONE
Le ridotte dimensioni di questa specie non le consentono di attaccare prede di grossa mole; l’alimentazione del colubro dal cappuccio è costituita prevalentemente da sauri come lucertole gechi e ramarri. E’ un colubro opistoglifo, come il Telescopus fallax o il Malpolon monspessullanus, e uccide le sue prede grazie all’azione del veleno, che scaturisce da piccole zanne scanalate poste vicino all’incavo della mascella, come per gli altri opistoglifi. Molto agile e veloce, si muove con grande sicurezza anche negli ambienti piu’ ricchi di ostacoli, e se afferrato, non esita a mordere, anche se la conformazione della bocca e la scarsa tossicita’ del veleno, fanno si’ che il morso non rappresenti fonte di pericolo per l’uomo. Attivo prevalentemente di notte, o al crepuscolo, durante il giorno rimane rintanato tra le pietre o nei cespugli, interrompendo il riposo per qualche breve esposizione al sole. Dopo la riproduzione, che avviene con i primi caldi, la femmina depone 5-7 uova, dalla forma allungata e con guscio pergamenaceo. Alla schiusa i piccoli misurano meno di 20cm.
Scheda a cura di Francesco Balbini

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