Elaphe quatuorlineata

SERPENTI ITALIANI
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Elaphe quatuorlineata (LACEPEDE 1789)

Nome Comune : Cervone

Sub Ordine : Serpenti – Famiglia : Clubridi

elaphequatuorlineata
Sottospecie :
Elaphe quatuorlineata muenteri (BEDRIAGA, 1882)
Elaphe quatuorlineata quatuorlineata (LACÉPÈDE, 1789)
Elaphe quatuorlineata sauromates (PALLAS, 1814)
Elaphe quatuorlineata scyrensis CATTANEO, 1999
Elaphe quatuorlineata parensis CATTANEO 1999
Sinonimi:
Coluber quatuorlineatus LACEPEDE 1789
Elaphis sauromates var. graeca BEDRIAGA
Elaphe quatuorlineata preamatura WERNER 1935
Elaphe quatuorlineata – ENGELMANN et al 1993
Elaphe quatuorlineata quatuorlineata (LACÉPÈDE, 1789)
Coluber quatuorlineatus LACEPEDE 1789
Elaphe parreysi FITZINGER 1833
Elaphe quatuorlineata muenteri (BEDRIAGA, 1882)
Elaphis sauromates var. muenteri BEDRIAGA 1882
Elaphe quatuorlineata rechingeri WERNER, 1932
Elaphe quatuorlineata rechingeri WERNER 1932
Elaphe longissima rechingeri
CARATTERISTICHE
Il cervone è il più grande serpente presente nel nostro paese, in quanto a mole e lunghezza, potendo raggiungere i 250cm (la lunghezza media, comunque, si aggira sui 150-180cm). E’ caratterizzato da una testa molto grande ed allungata, dal bordo arrotondato, ricoperta da grosse placche frontali, e da occhi relativamente grandi, di colore bruno-rossastro, con pupilla rotonda. Sui lati del muso è presente una breve striscia scura, che parte dalla nuca e interseca l’occhio. E’ un serpente piuttosto massiccio, con grosse squame leggermente carenate, caratteristica questa, riscontrabile maggiormente negli adulti, presenti in 25 file a metà tronco (a volte 27). Le squame ventrali variano da 190 a 240. La colorazione di fondo degli esemplari adulti presenti nell’areale italiano, che sopraggiunge al terzo anno di età, è bruna o giallastra, sulla quale spiccano le quattro file longitudinali scure che hanno conferito il nome alla specie. Le regioni ventrali appaiono giallastre, con pigmentazioni scure che si intensificano nella regione lombare. Nei giovani il disegno caratteristico del dorso è costituito da macchie o bande, dal bordo nero, e da una serie di chiazze laterali scure. Il ventre di questi è spesso solcato da due strisce scure longitudinali.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA ED HABITAT
La specie è diffusa, nel nostro paese, lungo la catena appenninica, nel centro-sud, a partire dall’appennino tosco-emiliano, sino alla Sicilia. Sono state segnalate presenze anche nella zona padana occidentale, peraltro non sempre confermate con certezza.
L’habitat tipico è costituito da boschi radi, prati assolati e umidi, zone paludose come torbiere e rive fluviali. Si incontra spesso ai margini delle foreste e dei campi, nei pendii rocciosi, negli arbusteti. Fino a 1500m.
ALIMENTAZIONE, COMPORTAMENTO, RIPRODUZIONE
Le grandi dimensioni di E. quatuorlineata, consentono a questa specie di attaccare anche prede di mole considerevole, quali ratti adulti, giovani conigli, piccioni, ramarri, rospi. Si nutre sovente anche di uova. Le specie insediatesi in habitat umidi predano talvolta anche pesci. Eccellente arrampicatore, caccia spesso nel folto degli alberi, sebbene si tratti di una specie per lo più terricola. Attivo soprattutto di giorno, trascorre la notte in rifugi sotterranei quali tane di roditori o anfratti tra le radici degli alberi. Al termine della latenza invernale, avvengono gli accoppiamenti, e la femmina depone al di sotto di una pietra o di un tronco marcescente, un numero di uova che va da 6 a 15. Le uova misurano circa 6cm, e si schiudono in autunno, dando vita a piccoli colubri che misurano già 45-50cm. Bisogna sottolineare che questa specie non è mai numerosa nelle zone in cui vive (al contrario di quanto avviene per altri colubridi come il biacco e il genere natrix), e risente moltissimo della distruzione dei biotopi che abita. Senza contare il problema comune a tutti gli ofidi italiani, ossia la diffusissima ignoranza popolare che vuole che i serpenti siano tutti da ritenersi velenosissimi e mortali per l’uomo, il che porta gli imbecilli a perseguitare qualsiasi animale che striscia. Nelle regioni appenniniche è diffusa una leggenda folkloristica che vuole il cervone come un assiduo bevitore di latte, al punto che in molti credono che questo serpente azzanni le mammelle dei bovini per nutrirsene (cosa del tutto infondata).
Questa specie è mansueta nella maniera più assoluta, non morde praticamente mai, cosa che, unita alla sua mole e alla sua bellezza, lo rende ricercatissimo presso i terrariofili.
Il cervone è PROTETTO da severe norme regionali e nazionali su tutto il suolo italiano, nonché dalla CONVENZIONE DI BERNA, dove appare citato nell’allegato II. Ne è vietata l’UCCISIONE, LA CATTURA, LA DETENZIONE, nonché IL COMMERCIO.
Scheda a cura di Francesco Balbini

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